I giudici amministrativi contestano alla Protezione Civile lo scavalcamento delle Valutazioni di Impatto Ambientale, e il costo, che ha superato di dieci volte quello per l’eventuale consolidamento del vecchio paese.
Le new town disegnate da Guido Bertolaso e Protezione civile per ricostruire il Sud che si sgretola sotto le frane, sono già fallite; sopratutto la magistratura cassa il principio dell’emergenza in deroga alle leggi su appalti e lavori pubblici. Una sentenza del Tar del Lazio di giovedì scorso ha infatti definito «illogiche» e «irragionevoli» le procedure d’urgenza adottate per ricostruire il paese di Cavallerizzo di Cerzeto, Cosenza. Una sentenza contro la quale il dipartimento nazionale Protezione civile vuole presentare ricorso perché ha sostenuto oggi in Calabria l’ingner De Bernardinis, vice di Bertolaso la maggioranza delle 264 case ricostruite nella «New Town modello» (definizione del Guido del fare) sono state approvate dagli abitanti, e perché un giudice non può entrare nel merito della delocalizzazione di un paese. «A ognuno la sua competenza». E alla Protezione civile vogliono mantenere la possibilità di creare tante nuove piccole l’Aquila in giro per un Paese che continua a franare: vecchi borghi disabitati e nuove cittadelle in cemento armato più a valle, senz’anima e senza servizi.
LA VICENDA
Il 7 marzo 2005 una frana minò il borgo antico, piccolo insediamento arbereshe, la minoranza albanese di Calabria; la Protezione civile, d’urgenza, decise di costruire una new town a valle con progetto definitivo del 31 luglio 2007; il sotto-segretario Bertolaso, in visita a Cavallerizzo in marzo, osservò la voragine di 30 metri che portò a valle 30 case, disabitate e in gran parte abusive perché costruite lungo
argini, e decise che nessuno in paese potesse più stare nel borgo abbarbicato alla roccia. Non era sicuro; il vecchio abitato sarebbe diventato un paese fantasma, stesso rischio del centro storico dell’Aquila nelle mani della Protezione civile marca B&B, o di Maierato, o San Fratello sui Nebrodi, o tutti i paesini che franano nei mesi del Meridione in dissesto geologico. Contro la prospettiva dello spopolamento si costituì una associazione di cittadini per il restauro e la messa in sicurezza del vecchio abitato, denominata «Cavallerizzo vive», che attirò anche l’attenzione di AnnoZero. Il comitato civico impugnò i progetti della Protezione civile e fece ricorso presso i giudici amministrativi, che ora hanno bloccato come illegittimo il progetto della nuova Cavallerizzo.
COSTI E ABUSI
Ma ora che è arrivato lo stop il paese in cemento è costruito all’80%, con una spesa erariale di 60 milioni. E un piccolo particolare: la Protezione civile non ha atteso l’esito della Valutazione di Impatto ambientale richiesta nel 2006; in mancanza del via libera della commissione sull’impatto ambientale, è stato illegittimo aprire il cantiere. Secondo i professionisti, Bertolaso ha costruito la nuova città in un terreno «altrettanto franoso quanto il sito dell’antica Cavallerizzo». Ultimo particolare: ricostruire il villaggio più in basso è costato 10 volte di più di quanto i tecnici hanno calcolato costerebbe consolidare il terreno franoso del vecchio paesino.
di Gianluca Ursini